Gilda

martedì 25 agosto 2020

Palazzo Chigi crea una cabina di regia e commissaria (?) Azzolina

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Giuseppe Conte, durante l’ultimo vertice a Palazzo Chigi, avrebbe strigliato, fra gli altri ministri, anche Lucia Azzolina: «Per il governo far riaprire la scuola è un imperativo categorico. Non sono ammessi errori di alcun tipo. Dobbiamo essere assolutamente preparati. L’anno scolastico deve ripartire come stabilito. E deve ripartire in sicurezza». 

E dunque, secondo quanto riporta Il Messaggero, avrebbe avocato a sé la ripartenza della scuola: «Al coordinamento ora ci penso io, qui tutto l’esecutivo è in gioco…». 
Secondo il quotidiano, questa uscita sarebbe pure il primo passo verso il rimpasto del governo dopo le elezioni del 20 e 21 settembre, mentre avrebbe pure varato l’ennesima cabina di regia al fine di non mostrare oltre il fianco all’opposizione che proprio sulla scuola e la ripartenza del nuovo anno sta puntando tutte le sue attrezzature politiche per abbattere l’avversario.
«Ciò che ci siamo detti questa volta deve restare riservato», avrebbe Conte pure raccomandato ai suoi ministri, ma qualcuno ha spifferato tutto al giornale, compresa una ulteriore precisazione del primo ministro: «Non c’è alcun timore che a causa dell’impennata dell’epidemia la scuola non possa riaprire. E’ escluso. Alla destra è rimasto solo di sperare in un nostro fallimento sulla scuola. Va assolutamente scongiurato».
In ogni caso, sembra pure, secondo quanto si legge sul giornale romano, che Azzolina abbia confermato che gli ingressi nelle scuole avverranno in modo scaglionato, in base a orari flessibili, decisi dai singoli istituti, mentre Arcuri avrebbe assicurato che i banchi arriveranno in tre tranche, l’ultima a ottobre.
Resta stabilito il distanziamento nelle classi e il tracciamento degli studenti che dovessero risultare positivi, il cui compito è stato affidato al responsabile Covid della scuola che, oltre a segnalare all’Asl il contagiato, dovrà pure indicare i luoghi dell’infezione e quali compagni l’alunno ha frequentato.
«Vanno assolutamente evitate le fughe in avanti dei governatori che, a colpi di ordinanze, potrebbero creare una situazione a macchia di leopardo. L’azione per fronteggiare l’emergenza e garantire la ripartenza deve essere invece a carattere nazionale», avrebbe pure segnalato un altro ministro al premier durante il vertice.
Intanto il Comitato tecnico scientifico (Cts) avrebbe pure ribadito la necessità del distanziamento di almeno un metro all’interno dei mezzi di trasporto, con l’utilizzo di separatori e la differenziazione degli orari scolastici.
Per quanto riguarda invece le ventilate paure che Ricciardi aveva espresso sulla riapertura delle scuole il 14 settembre, Conte non avrebbe avuto dubbi a puntualizzare: «Qualcuno si è spinto troppo in là nei giorni scorsi, generando il timore che la scuola possa non riaprire. Invece il messaggio che deve raggiungere i cittadini deve essere inequivocabile: l’anno scolastico comincerà come stabilito». 
Infatti, come aveva detto Boccia in quei frangenti, «le decisioni definitive le prende l’esecutivo, non i tecnici». 

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