tutti i passi previsti per attuare le novità della Buona Scuola
Completata la fase di definizione dell’organico dell’autonomia e predisposte le necessarie azioni (v. fasi 0 e 1, http://tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=36564), le istituzioni scolastiche possono iniziare le procedure per la definizione del Piano triennale da parte degli organi di governo dell’istituzione scolastica.
Fase 2 – Il dirigente scolastico, nella predisposizione degli indirizzi per le attività della scuola, promuove anche rapporti con gli enti locali e con le realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche del territorio.
Nella predisposizione degli indirizzi il dirigente scolastico tiene conto anche delle proposte e deipareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e degli studenti (nelle scuole secondarie di secondo grado).
Ai fini della predisposizione del piano, il dirigente scolastico promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene altresì conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti''. (comma 14)
Fase 3 – Il dirigente scolastico definisce gli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione. Diversamente da quanto affermato da una certa critica nei confronti della riforma, il potere di indirizzo da parte dei dirigenti scolastici per la definizione del Piano non rappresenta una novità, in quanto già previsto nel Regolamento dell’autonomia (Dpr 275/1999) per la definizione del POF.
Fase 4 – Il collegio dei docenti elabora il piano triennale sulla base degli indirizzi definiti dal dirigente scolastico. Anche nella definizione del POF, il collegio procedeva alla elaborazione del Piano sulla base degli indirizzi predisposti dal dirigente.
Fase 5 – Il consiglio d’istituto, ricevuto il piano triennale elaborato dal collegio dei docenti, loapprova.
Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal consiglio d'istituto (comma 14).
Fase 6 – Dopo l’approvazione del piano da parte del Consiglio d’istituto, in ogni istituzione scolastica ne viene data pubblicità per consentire una valutazione da parte dei genitori e, negli istituti superiori, da parte anche degli studenti.
Le istituzioni scolastiche, anche al fine di permettere una valutazione comparativa da parte degli studenti e delle famiglie, assicurano la piena trasparenza e pubblicità dei piani triennali dell’offerta formativa, che sono pubblicati nel Portale di cui al comma 136. Sono altresì ivi pubblicate tempestivamente eventuali revisioni del piano triennale (comma 17).
Fase 7 – L’ufficio scolastico regionale (USR) verifica il Piano triennale approvato dall’istituzione scolastica, limitatamente alla congruenza tra l’organico assegnato e l’utilizzo delle risorse umane previsto dal piano triennale da parte delle istituzioni scolastiche.
L’USR ne trasmette gli esiti al Ministero. Rispetto a quanto previsto nei precedenti testi del ddl di riforma, la legge non prevede più la validazione finale dei piani da parte del Ministero (riscontro entro febbraio successivo).
Ciò significa che sarà l’USR a decretare la validazione del piano o la sua correzione.
L’ufficio scolastico regionale verifica che il Piano triennale dell’offerta formativa rispetti il limite dell’organico assegnato a ciascuna istituzione scolastica e trasmette al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca gli esiti della verifica (comma 13).
Fase 8 – Nel caso in cui il piano subisca revisioni da parte dell’USR, le istituzioni scolastiche provvedono a darne pubblicità.
(Da Tuttuola.com)
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