Nessuna fila di banchi uno dietro
l'altro come nelle tradizionali aule didattiche, nessuna lavagna dove tracciare
mappe concettuali o sintesi degli argomenti e, naturalmente, nessun insegnante
in posizione frontale a sormontare gli alunni dall'alto della sua posizione
cattedratica.
Liberi da tutti gli standard che
la scuola impone, sabato 25 marzo gli studenti delle quinte liceo, seduti in
circolo per potersi guardare negli occhi, hanno partecipato ad una insolita
lezione, dove i protagonisti, almeno una volta tanto, non erano i docenti, ma
gli alunni stessi, con il loro carico di emozioni interiori e di storie
personali da narrare e da raccontarsi.
Ad accompagnare i ragazzi in
questo breve viaggio dentro se stessi è stata la psicologa Carla Porcu, esperta
di medicina narrativa e di terapie del racconto, soprattutto con pazienti
affetti da malattia cronica.
La dottoressa Porcu ha reso
partecipi gli studenti come, per guarire, sia importante comunicare, nel
significato profondo di mettere in comune, la propria condizione, con
tutti gli strumenti di cui si è capaci, per mettere a nudo, riconquistandolo,
il proprio vissuto interiore.
Gli studenti dell'ultimo anno del
corso licelae, reduci dalle lezioni su Freud e sulla psicoanalisi seguite nel
modulo di filosofia contemporanea, hanno così cercato, sollecitati dalla
psicologa, di raccontare un'emozione privata, un disagio esistenziale, narrandoli
e così rivivendoli, come in continuo provocare se stessi sulla propria vita
personale.
Gli studenti non sempre trovano
le parole giuste per imprigionare e racchiudere ricordi e sensazioni sparsi per
la memoria, ma questo esercizio li ha spinti a recuperare timidamente spaccati
della propria vita interiore, ad acquistare il coraggio e il desiderio di
diventare consapevoli della propria identità ancora diffusa e disarticolata e
ad abbandonare, nel limite del possibile, quelle difese e chiusure che inibiscono
la riflessione e il dialogo personali.
L'iniziativa appena archiviata
con la psicologa si inserisce all'interno di un più ampio percorso di
orientamento e formazione portato avanti all'Itis “Othoca” e destinato agli
studenti del quinto anno, alle prese – tra qualche mese – con nuove e
impegnative scelte di vita.
(Prof. Paolo Figus)
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