"Il decreto approvato in via definitiva alla Camera non servirà a diminuire il numero dilagante dei precari, che si avvia a raggiungere quota 200mila, né ad avviare e a snellire le procedure concorsuali, i cui tempi di svolgimento si annunciano biblici come sempre".
Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta il provvedimento che questa mattina è stato convertito in legge con il voto finale dell´Aula di Montecitorio.
"La situazione del precariato è drammaticamente più grave di quanto appaia: da un´elaborazione effettuata dal nostro Dipartimento Precari sui dati forniti ai sindacati dal ministero dell´Istruzione per il confronto sui nuovi concorsi, - spiega Di Meglio - si desume che, sulla base della distribuzione geografica e professionale delle attuali graduatorie, su più di 60.000 posti vacanti e disponibili per l´immissione in ruolo della scuola secondaria, solo 14.500 sono le nomine effettivamente realizzabili. Le altre sono impraticabili per mancanza di graduatoria, o per mancanza di posti per quelle classi di concorso dove ci sono ancora candidati. Ed è difficile credere che questi posti saranno assegnati con la cosiddetta ‘chiamata veloce´ che presupporrebbe un esodo massiccio di docenti da una regione a un´altra. Uno scenario - evidenzia il coordinatore nazionale della Gilda - che non sembra plausibile anche in virtù del vincolo quinquennale".
"Quanto, poi, ai poteri commissariali conferiti ai sindaci in materia di edilizia scolastica - conclude Di Meglio - temiamo che non saranno affatto risolutivi perché senza le necessarie risorse economiche i cantieri da autorizzare saranno ben pochi".
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