Subito una diffida al Governo e poi, entro dicembre, al via in tutta Italia le
iniziative giudiziarie per la stabilizzazione dei precari. E´ questo il piano
di azione deciso dalla Gilda degli Insegnanti dopo la sentenza con cui
questa mattina la Corte di Giustizia europea ha condannato l´Italia.
iniziative giudiziarie per la stabilizzazione dei precari. E´ questo il piano
di azione deciso dalla Gilda degli Insegnanti dopo la sentenza con cui
questa mattina la Corte di Giustizia europea ha condannato l´Italia.
Subito una diffida al Governo e poi, entro dicembre, al via in tutta Italia le
iniziative giudiziarie per la stabilizzazione dei precari. E´ questo il piano
di azione deciso dalla Gilda degli Insegnanti dopo la sentenza con cui questa
mattina la Corte di Giustizia europea ha condannato l´Italia per la
violazione della Direttiva 1999/70/CE e giudicato illegittima la reiterazione,
da parte della Pubblica amministrazione, dei contratti a tempo determinato
oltre i 36 mesi.
“Nella diffida indirizzata a Palazzo Chigi e al ministero dell´Istruzione
– spiega l´avvocato Tommaso De Grandis, legale rappresentante della
Gilda nella causa alla Corte europea - verrà fissato un termine breve
entro cui dare esecuzione alla sentenza emessa questa mattina
dai giudici di Lussemburgo, perché vogliamo sapere quando e come
l’Esecutivo intenderà provvedere alla stabilizzazione dei precari della
scuola. In seconda istanza, entro il mese di dicembre, - prosegue
De Grandis - verranno impartite istruzioni operative a tutte le nostre sedi
provinciali per intraprendere iniziative, anche giudiziarie, volte alla
stabilizzazione del precariato pubblico. Le province che hanno già presentato
ricorso al giudice del lavoro, dovranno allegare, a verbale di udienza, la
sentenza della Corte di Lussemburgo e chiedere la disapplicazione delle
norme interne che contrastino con la Direttiva comunitaria”.
– spiega l´avvocato Tommaso De Grandis, legale rappresentante della
Gilda nella causa alla Corte europea - verrà fissato un termine breve
entro cui dare esecuzione alla sentenza emessa questa mattina
dai giudici di Lussemburgo, perché vogliamo sapere quando e come
l’Esecutivo intenderà provvedere alla stabilizzazione dei precari della
scuola. In seconda istanza, entro il mese di dicembre, - prosegue
De Grandis - verranno impartite istruzioni operative a tutte le nostre sedi
provinciali per intraprendere iniziative, anche giudiziarie, volte alla
stabilizzazione del precariato pubblico. Le province che hanno già presentato
ricorso al giudice del lavoro, dovranno allegare, a verbale di udienza, la
sentenza della Corte di Lussemburgo e chiedere la disapplicazione delle
norme interne che contrastino con la Direttiva comunitaria”.
“Siamo molto soddisfatti – commenta Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda – perché la sentenza della Corte europea sancisce una vittoria per
il nostro sindacato che dal 2007 ha intrapreso la strada giudiziaria con
ricorsi che richiamavano le norme europee contro l´abuso dei contratti a
termine nel pubblico impiego. Per questa battaglia non abbiamo chiesto
un centesimo ai precari, perché il peso economico è stato sostenuto
interamente dal sindacato che si è costituito parte civile nel procedimento.
Adesso – conclude Di Meglio – ci auguriamo che il Governo, come ha
annunciato nelle linee guida sulla Buona scuola con il piano di assunzioni
dei 148mila precari inseriti nelle Gae, dia rapidamente seguito alla sentenza
dei giudici europei”.
il nostro sindacato che dal 2007 ha intrapreso la strada giudiziaria con
ricorsi che richiamavano le norme europee contro l´abuso dei contratti a
termine nel pubblico impiego. Per questa battaglia non abbiamo chiesto
un centesimo ai precari, perché il peso economico è stato sostenuto
interamente dal sindacato che si è costituito parte civile nel procedimento.
Adesso – conclude Di Meglio – ci auguriamo che il Governo, come ha
annunciato nelle linee guida sulla Buona scuola con il piano di assunzioni
dei 148mila precari inseriti nelle Gae, dia rapidamente seguito alla sentenza
dei giudici europei”.
Roma, 26 novembre 2014
Ufficio stampa Gilda Insegnanti
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