“Nonostante studi scientifici dichiarino che nei bambini di età inferiore ai 5 anni la carica virale sia fino a cento volte superiore alla media e la Società italiana di pediatria consigli l’uso della mascherina a partire dai 3 anni, nessun distanziamento, nessuna riduzione del numero degli alunni per classe e nessun dispositivo di protezione individuale è previsto dalle Linee guida per la riapertura a settembre della scuola dell’infanzia. Le solite chiacchiere sulla sicurezza che poi non si traducono in provvedimenti stringenti”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta il Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia, approvato dalla Conferenza Unificata e adottato con decreto dal ministero dell’Istruzione.
“Un documento troppo generico - lo definisce il leader della Gilda – che entra in contrasto con le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico e nel quale non si trova nessuna indicazione che risponda chiaramente a bisogni e preoccupazioni espresse dalle scuole e dalle famiglie e che, anzi, prevede di assicurare l’accoglienza dei bambini ‘secondo le normali capienze’ e ‘i consueti tempi di erogazione’, ‘salvaguardando tutti i momenti e le routine del percorso educativo, compresi i tempi della mensa e del riposo’.
Questo significa che per il Governo quella dell’infanzia è l’unica scuola che può riaprire a settembre con sezioni di 25/28 alunni, con e negli stessi spazi spesso ristretti, come se questo ordine di scuola non dovesse confrontarsi con le complicazioni di un’emergenza sanitaria ancora in corso e confermata dal Governo stesso fino al prossimo 15 ottobre”.
“Per garantire una riapertura all’insegna della sicurezza, della qualità e del benessere delle bambine e dei bambini – conclude Di Meglio – è necessario un provvedimento d’urgenza che assicuri coperture adeguate per assumere più personale docente e più collaboratori scolastici”.
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