E´ una domanda di mobilità "al buio" quella che in questi giorni stanno presentando i neo assunti nelle fasi B e C.
A sottolinearlo è la Gilda degli Insegnanti che spiega: "Per questi docenti la richiesta di trasferimento è un salto nel vuoto perché non sanno minimamente in quale dei 100 ambiti indicati saranno inseriti né a quali posti verranno assegnati poiché non c´è una definizione chiara e precisa delle disponibilità".
"Ad aggravare la situazione - incalza la Gilda - è il ritardo con cui procede la sequenza contrattuale che era attesa entro 30 giorni dalla firma del CCNI, cioè entro l´8 maggio. Secondo quanto emerge dagli incontri al Miur, sembra che da parte dell´Amministrazione non ci sia alcuna intenzione di definire criteri oggettivi in grado di arginare la discrezionalità della chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici. Una chiusura - commenta la Gilda - più che prevedibile perché per viale Trastevere cedere su questo punto significherebbe demolire i pilastri principali su cui si fonda la legge 107/2015. Si confermano, dunque, le ragioni per cui a febbraio abbiamo deciso di non firmare il contratto sulla mobilità e di percorrere la strada del referendum".
Roma, 16 maggio 2016
Ufficio stampa Gilda degli Insegnanti
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