Gilda

mercoledì 17 giugno 2015

Rinvio Ddl scuola, Gilda: “su assunzioni pronti a chiedere procedura infrazione”. Rino Di Meglio replica all´annuncio del presidente del Consiglio: "stralciare il piano di stabilizzazioni"


“Le immissioni in ruolo previste dalla riforma della scuola non sono un regalo di Renzi, ma un atto dovuto legato alla sentenza della Corte di Giustizia Europea. E poiché la Gilda Unams è stata attrice del ricorso presentato a Lussemburgo, siamo pronti a chiedere una procedura d´infrazione nei confronti dell´Italia per il mancato rispetto di quanto disposto dai giudici comunitari”. A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, replicando all´annuncio del presidente del Consiglio di voler stoppare il disegno di legge e rinviare di un anno le assunzioni dei precari.



“Come ribadiamo ormai da mesi, – prosegue Di Meglio – è necessario stralciare il piano di stabilizzazioni dal ddl e trasferirlo in un decreto legge: non è vero, come continua ad affermare il governo, che le assunzioni sono inscindibili dalla riforma complessiva, perché l´organico funzionale di 50mila docenti, diviso per le 8500 scuole presenti su tutto il territorio italiano, è gestibile senza alcun problema con gli attuali poteri dei dirigenti scolastici”.

“Imputare il rinvio della riforma e delle stabilizzazioni all´eccesso di emendamenti – commenta ancora il coordinatore della Gilda - è un inaccettabile scaricabarile che, oltre a essere irrispettoso verso il Parlamento, è un evidente segnale di debolezza”.

In merito alla nuova consultazione che Renzi vorrebbe organizzare a luglio, Di Meglio non usa mezzi termini: “Si tratta dell´ennesima pagliacciata: le questioni sono ormai note e se decide di rinviare la riforma, è soltanto perché si è reso conto di non avere in Senato i numeri sufficienti per approvarla. Inoltre è mistificatorio dire che sono 18 i sindacati con cui doversi confrontare, poiché in realtà sono 5 le sigle rappresentative. A un confronto serio – conclude Di Meglio - non ci sottraiamo, ma sicuramente non siamo disposti a partecipare a un´assemblea ´al Colosseo´ in cui ancora una volta si finge di ascoltare”.

Roma, 17 giugno 2015
Ufficio stampa Gilda Insegnanti

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