“Il Miur prima sbandiera l´autonomia scolastica come uno dei pilastri della ´Buona Scuola´ e poi impone alle scuole attività che ledono proprio questo principio. A viale Trastevere contraddizioni e confusione nell´applicazione della legge 107 sono all´ordine del giorno”.
E´ quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, riferendosi alla nota ministeriale, indirizzata a dirigenti scolastici e direttori degli Usr, relativa all´individuazione del personale scolastico da formare tra marzo e agosto e da inserire nel team per l´innovazione digitale.
Nella nota sul Piano nazionale per la scuola digitale, si chiede a ciascuna istituzione scolastica “di individuare, secondo normativa vigente e secondo criteri che tengano conto della ricaduta sul sistema scolastico”, tre docenti, due assistenti amministrativi, un ATA o un docente per l´assistenza tecnica nelle scuole del primo ciclo e un assistente tecnico per le scuole del secondo ciclo. La nota stabilisce che dall´11 al 16 marzo dovranno essere caricati su una piattaforma online, predisposta ad hoc, i dati delle figure individuate.
Oltre alla lesione dell´autonomia scolastica, Di Meglio solleva l´aspetto relativo alla retribuzione del team: “La nota specifica le risorse economiche messe a disposizione per la formazione ma non fa alcun cenno ai fondi destinati ai compensi. Il lavoro prestato dai componenti di questo nuovo gruppo sarebbe dunque su base volontaria e gratuita, una condizione inaccettabile soprattutto perché si tratta di un´attività non obbligatoria e che, quindi, non può essere imposta dal dirigente scolastico”.
“Altrettanto grave – conclude il coordinatore della Gilda – è che questa nota sia stata emanata senza alcuna informativa sindacale, nonostante intervenga direttamente sul personale scolastico”.
Roma, 9 marzo 2016
Ufficio stampa Gilda Insegnanti
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