Gilda

giovedì 13 agosto 2020

Il Cruscotto della Ministra: mission impossibile


Nel caldo ferragostano il personale delle oltre 8.000 scuole italiane è alle prese con le attività necessarie a far tornare in presenza e in sicurezza le studentesse e gli studenti in tutte le Istituzioni scolastiche dal mese di settembre. Le difficoltà maggiori le scuole le stanno incontrando nel reperimento degli spazi che dovranno garantire il distanziamento e quindi la riduzione del numero di alunni per classe. Purtroppo, nonostante le precoci dichiarazioni della ministra, che già il 26 giugno annunciava nel “Piano scuola 2020/2021” la predisposizione di “un cruscotto informativo” che “consentirà di poter definire il distanziamento e di rendere evidente i casi in cui gli spazi non risultino sufficienti” ad oggi, quando mancano 15 giorni alla ripresa delle attività didattiche, non abbiamo alcuna evidenza pubblica  del famoso “Cruscotto” e dei dati che alle scuole servirebbero per definire le misure di sicurezza.
Al contrario registriamo – afferma Rino Di Meglio – coordinatore della Gilda degli Insegnanti che le scuole e gli Enti locali stanno procedendo in modo del tutto autonomo e lamentano i ritardi del ministero.
La Gilda ritiene che reperire gli spazi per contenere il numero degli alunni per classe sia assolutamente necessario se non si vuole ricorrere alla Didattica dell’emergenza, integrata o mista che dir si voglia.
Siamo molto preoccupati – continua Di Meglio – da quanto emerge dagli atti ufficiali del ministero dell’istruzione dai quali risulta chiaro che le preoccupazioni dell’Amministrazione siano orientate alle scuole dell’infanzia e primaria, soprattutto per soddisfare le richieste dei genitori dei più piccoli, perché rivelano una concezione della scuola non come luogo di sapere, ma come centro di accoglienza e assistenza.
La ripresa delle lezioni in presenza dovrebbe essere garantita in tutti gli ordini di scuola e a tutte le studentesse e gli studenti senza alcuna ipotesi di didattica a distanza o mista, tranne che nel caso di un nuovo, non augurabile, lockdown.

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