Gilda

venerdì 28 agosto 2020

Lavoratori Fragili. Cosa fare


Cosa deve fare un “lavoratore fragile” per tutelarsi in tempi di Covid? E cosa può aspettarsi? Cerchiamo di fare chiarezza nei limiti di quello che sappiamo.
Cambia l’identikit del lavoratore fragile
Chi può essere definito lavoratore fragile? L’Istituto Superiore di Sanità –  insieme ad altri enti come il ministero dell’Istruzione, quello della Salute e l’Inail – ha stilato qualche giorno fa un rapporto dal titolo “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia” (che si può scaricare a questo indirizzo).
Secondo questo rapporto il lavoratore fragile non è più chi ha più di 55 anni, ma chi presenta “alcune tipologie di malattie cronico degenerative (ad es. patologie cardiovascolari, respiratorie e dismetaboliche) o in presenza di patologie a carico del sistema immunitario o quelle oncologiche (indipendentemente dall’età) che, in caso di comorbilità con l’infezione da SARS-CoV-2, possono influenzare negativamente la severità e l’esito della patologia”.
L’iter deve partire su iniziativa del Dirigente
Chi si trova in queste condizioni, per segnalare le sue condizioni di salute, dovrebbe inviare una richiesta – come il modello che trovate in fondo a questo post. Spetta poi al Dirigente scolastico, una volta accertata la presenza di queste condizioni di salute, far scattare “la sorveglianza sanitaria eccezionale, a richiesta del lavoratore interessato: a. attraverso il medico competente se già nominato per la sorveglianza sanitaria ex art. 41 del D.Lgs 81/08: b. attraverso un medico competente ad hoc nominato, per il periodo emergenziale, anche, ad esempio, prevedendo di consorziare più istituti scolastici; c. attraverso la richiesta ai servizi territoriali dell’Inail che vi provvedono con propri medici del lavoro”.
Mancano le linee guida
Il problema è che allo stato attuale, i dirigenti non hanno linee guida che definiscano cosa succederà ai lavoratori fragili. Potrebbero essere messi in malattia e lasciati a casa, dichiarati parzialmente o totalmente inidonei (e quindi spostati ad altro servizio), ma la soluzione potrebbe anche essere una soluzione come l’uso di mascherine FFP2 con eventuale visiera al posto di quella chirurgica. Per ora non si sa nulla.

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