(fonte: LinkOristano)
I dirigenti degli istituti superiori oristanesi sono ancora alla ricerca di soluzioni valide
Non richiederanno nuovi spazi i dirigenti degli istituti superiori oristanesi, impegnati in queste settimane, insieme al personale scolastico, nell’organizzazione del ritorno in aula a settembre. In alcune scuole la necessità di aule aggiuntive appare superflua. Per altre, avere a disposizione nuovi spazi nei quali dividere le classi richiederebbe un potenziamento dell’organico, al quale non si può far fronte.
“Sembra che alla fine la sola vera richiesta per tutti sia l’acquisto di un cospicuo numero di banchi monoposto, per sfruttare a pieno gli spazi e garantire il distanziamento”, spiega il commissario della Provincia di Oristano, Massimo Torrente, che la scorsa settimana ha incontrato i dirigenti scolastici per raccoglierne le richieste. “La Provincia è destinataria a tal fine di risorse per 500 mila euro”.
All’Istituto Othoca, nella zona industriale di Oristano (e anche nella sede di Ales), gli spazi ampi consentono di non dover ricorrere alla didattica a distanza: “I nostri alunni, con tutte le precauzioni del caso, faranno lezioni in presenza”, spiega il dirigente, Franco Frongia. “Cambieremo la destinazione d’uso ad alcuni locali, quali laboratori e sale conferenze, per permettere anche alle classi più numerose di fare lezione normalmente”.
Per evitare assembramenti all’inizio e alla fine delle lezioni, tutti gli istituti stanno predisponendo diversi punti di entrata e uscita per gli studenti. “Passeranno da due a tre al De Castro”, specifica il dirigente, Pino Tilocca, che spiega: “Non abbiamo particolari problemi di spazio all’Artistico e nella sede di Terralba. Per la sede del liceo Classico facciamo affidamento sui locali dell’ex Mossa, ceduti lo scorso anno. Gli studenti dell’Alberghiero, infatti, potrebbero essere trasferiti nel nuovo stabile di via Carducci, nel quale i lavori dovrebbero essere terminati a breve”.
Potrebbero far ricorso alla didattica mista invece gli alunni dell’istituto “Benedetto Croce”. “Con i banchi monoposto dovremmo riuscire a risolvere parzialmente il problema dello spazio”, spiega il dirigente Salvatore Maresca. “Nelle classi più numerose, tuttavia, alcuni studenti a rotazione dovranno comunque seguire le lezioni a distanza per qualche giorno”.
“Escludiamo il trasferimento in locali alternativi”, assicura Maresca: “richiederebbe un aumento di 40 docenti che non posso sperare di ottenere. È molto difficile, anche considerando la specificità delle materie nel nostro istituto”.
Faranno ricorso ai banchi monoposto anche al liceo scientifico “Mariano IV d’Arborea”. “Siamo ancora in una fase di riflessione”, commenta la dirigente Donatella Arzedi, “Dobbiamo completare un calcolo sistematico degli spazi e rapportarlo al numero di studenti per capire di che cosa abbiamo bisogno”.
“Spero non sia necessaria la turnazione degli studenti”, conclude Donatella Arzedi, “ma non la escludo per alcune classi”.
Ad accomunare tutti gli istituti superiori oristanesi le incertezze sull’organizzazione del rientro: “Stiamo lavorando sulla base di indicazioni molto confuse”, ammette la dirigente dell’Istituto “Lorenzo Mossa”, Marilina Meloni, “le disposizioni generiche non ci aiutano”.
“Molte regioni stanno facendo linee guida, speriamo arrivino anche dalla Regione Sardegna”, segue Pino Tilocca.
Mentre i locali scolastici si stanno adeguando a riaccogliere gli studenti con tutte le protezioni richieste dall’emergenza coronavirus, sembra non essere ancora chiaro come evitare gli assembramenti degli studenti pendolari sui mezzi pubblici. Un problema sollevato da diversi dirigenti, che rischia di vanificare gli sforzi compiuti dalla scuola.
“La pianificazione è in capo all’Assessorato regionale”, chiarisce l’amministratore unico dell’Arst, Chicco Porcu, che collabora nei tavoli tecnici per fornire tutti gli elementi utili allele decisioni. “È evidente che per motivi tecnico-organizzativi non è possibile aumentare le corse oltre un certo livello. Per far fronte alla domanda in presenza delle attuali prescrizioni è fondamentale uno scaglionamento degli orari d’ingresso”, conclude Porcu.
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