L´Italia continua ad arrancare nella classifica internazionale dei migliori sistemi scolastici, scivolando dal 32esimo al 34esimo posto: a rilevarlo è l´ultima indagine Pisa (Programme for international student assessment) promossa dall´Ocse, che dal 2000 valuta ogni tre anni le competenze degli studenti 15enni in matematica, scienza e capacità di lettura.
In base ai risultati dei test svolti nel 2015 da 540mila adolescenti in 72 Paesi, l´Italia si colloca ancora nelle retrovie: occupa infatti il 34esimo posto in scienze e lettura, con punteggi rispettivamente di 481 e 485, inferiori alla media Ocse di 493, e sostanzialmente stabili rispetto al 2012.
Migliorano invece le performance degli studenti italiani in matematica, con un incremento di cinque punti che fa raggiungere al nostro Paese quota 490, in linea con la media Ocse e con altre nazioni europee come Francia e Gran Bretagna. In vetta alla classifica dei test Pisa troneggia Singapore, mentre fra i Paesi Ocse i punteggi più alti si riscontrano in Giappone, Estonia, Finlandia e Canada.
In Italia resta più marcata rispetto alla media Ocse anche la differenza di genere. Si allarga il gap tra ragazzi e ragazze in matematica e scienze ma si riduce nella capacità di lettura, con le ragazze sempre migliori, anche se le loro performance sono peggiorate dal 2009 mentre quelle dei maschi sono migliorate.
Gli studenti immigrati, di prima o seconda generazione, fanno più fatica degli altri in scienze. Come in molti altri Paesi, gli studenti con condizioni socioeconomiche più svantaggiate hanno meno chance di riuscita sui banchi di scuola.
Per quanto riguarda le prestazioni in scienze, lo studio Ocse-Pisa mette a disposizione anche i dati di quattro tra regioni e province autonome, con gli studenti di Bolzano, Trento e Lombardia che segnano punteggi circa 30 punti sopra la media italiana, mentre gli studenti in Campania risultano 30 punti sotto, l´equivalente di circa un anno scolastico di ritardo.
Nonostante i risultati inferiori rispetto alla media Ocse, gli allievi italiani trascorrono più tempo a scuola e sui libri: 29 ore in classe e 21 dedicate ai compiti a casa, per un totale di quasi 50 ore a settimana, contro una media Ocse di 44 ore. Molti Paesi riescono a ottenere performance superiori con un impegno inferiore: in Europa, ad esempio, Finlandia e Germania con 36 ore.
Infine, i dati sulla spesa: secondo l´Ocse, l´Italia investe circa 81mila euro a studente tra i 6 e i 15 anni, vicino alla media Ocse di 84mila euro. Tra il 2005 e il 2013, tuttavia, la spesa pubblica per studente è calata di circa l´11% in termini reali, mentre nella media Ocse dei Paesi con dati disponibili è cresciuta del 19%.
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