“In vista del referendum del 4 dicembre, il ministro Madia promette un rinnovo del contratto che non trova alcun riscontro nelle risorse stanziate dalla legge Finanziaria. E così, come il prestigiatore che estrae il coniglio dal cilindro, il Governo fa spuntare fuori magicamente 85 euro di aumento in busta paga per i lavoratori del pubblico impiego”.
Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Fgu-Gilda degli Insegnanti, commenta l’incontro avvenuto oggi a Palazzo Vidoni tra il ministro della Pubblica Amministrazione e Cgil, Cisl e Uil sul rinnovo del contratto P.I. scaduto ormai da 7 anni.
“Nella Finanziaria i fondi destinati al pubblico impiego ammontano a 1 miliardo e mezzo in cui - specifica Di Meglio - rientrano anche le assunzioni del personale. Per il rinnovo del contratto, dunque, resteranno più o meno 900 milioni di euro che, divisi per i 3 milioni di lavoratori del settore, si tradurrebbero in circa 30 euro lordi a testa di incremento stipendiale. Come si arriva, dunque, agli 85 euro promessi dalla Madia? Semplice: - polemizza il coordinatore - rispunta il ‘vizietto’ renziano degli 80 euro, stavolta ‘arricchiti’ da altri 5 euro per qualche caffè in più da consumare al bar”.
“Dopo 7 anni in attesa per il rinnovo del contratto e con un potere di acquisto ormai ridotto all’osso - conclude Di Meglio - queste promesse basate sul nulla, dettate evidentemente dal prossimo appuntamento referendario, sono un’ulteriore offesa nei confronti dei dipendenti statali”.
Roma, 24 novembre 2016
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