Sono tre i bandi previsti per l'avvio del nuovo concorso per docenti: uno per la scuola dell'infanzia e primaria, uno per la secondaria, uno per il sostegno.
Sembra cadere, quindi, l'attesa pubblicazione di due soli bandi e altrettanti regolamenti. A darne notizia, nella serata del 30 novembre, è l’agenzia Ansa, che parla di selezione per “63.700 posti da insegnante” giunta “alle limature finali”.
“Nei prossimi giorni si concluderà l'iter del regolamento con le nuove classi di concorso necessario per avviare la procedura concorsuale. Successivamente saranno pubblicati i bandi” rivolti solo a precari già abilitati, spiega ancora l’agenzia di stampa.
A differenza di quanto trapelato negli ultimi giorni, il test pre-selettivo sarà previsto non solo per i candidati della scuola d'infanzia, ma anche della primaria. Dalle ultimissime indiscrezioni, viene quindi confermato che la preselezione verrà risparmiata ai candidati del sostegno e della scuola secondaria di primo e secondo grado.
Per quanto riguarda le verifiche cui saranno sottoposti i quasi 200mila partecipanti, “ci sarà una prova di tipo nazionale volta all'accertamento di capacità logiche, di comprensione del testo, delle competenze digitali e di competenze nella lingua inglese”.
Chi passerà la prima prova, sarà ammesso ad una seconda verifica scritta, con domande a risposta chiusa e aperta. Per alcune classi di concorso (ad iniziare da quelle tecnico pratiche), si prevede anche una prova pratica. Solo chi supererà queste prove potrà accedere alla prova orale. Che sarà anche quella finale.
Chi sarà ritenuto idoneo, in base al posizionamento in graduatoria, sarà assunto nel prossimo triennio. Come previsto dalla Legge 107/15.
(da La Tecnica della Scuola)
mi pare più che logico che chi già ha superato una selezioe per l'abilitazione, o che comunque l'abbia ottenuta, acceda direttamente al concorso.
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