Gilda

martedì 26 maggio 2020

Didattica a distanza. Le gravi criticià

venerdì 24 aprile 2020


Didattica a distanza. Non si diventa competenti per legge!



In questo periodo di segregazione forzata, non ci siamo fermati ma stiamo continuando  a fare  Sindacato. 

Non solo abbiamo compilato, con procedure a distanza, decine e decine di domande di trasferimento, stiamo garantendo consulenza e assistenza sulle altre problematiche sindacali e professionali, stiamo seguendo i Precari preoccupati per la loro situazione presente e futura, stiamo  aggiornando quotidianamente il Sito GildaOristano, stiamo curando la corrispondenza tramite mail e WhatsApp, ma siamo anche testimoni  tutti i giorni dell'ansia e del forte stress causati  ai Docenti dalla didattica a distanza.



Sono infatti pochi i Docenti che per i loro studi sono formati in l'informatica, pochi sono i nati digitali, mentre  la stragrande maggioranza sono autodidatti per quel poco o molto che sanno di informatica. 



La didattica a distanza non l'hanno appresa nel loro percorso di studio, non era oggetto di valutazione nella fase concorsuale o comunque di selezione per l'assunzione.



Erano selezionati e assunti per fare altro.



Non  ci si può improvvisare esperti di Didattica a distanza.



Nè certamente la competenza si acquisisce per disposizione di legge (DL).


Oggi i Docenti si trovano  con orari di lavoro impossibili, più che raddoppiati, senza riposo, senza orari, a volte senza manco la domenica libera, talvolta messe in discussione le festività previste dal calendario scolastico...



Senza diritto alla disconnessione, con buona pace del  Contratto.

Qualcheduno si è dovuto attrezzare con  schede telefoniche dedicate, con nuovo hardware....


E la fibra ottica c'è dove c'è con le difficoltà di collegamento sperimentate.

Se a questo aggiungiamo l'interferenza dei Genitori, soprattutto per gli alunni del primo ciclo, il quadro è completo.


Il tutto per un risultato decisamente e assolutamente  inferiore rispetto alle aspettative.

Certo, il buon esempio è venuto dall'alto, dai piani alti di Viale Trastevere (modificando ad esempio motu proprio le condizioni di lavoro degli Insegnanti) , ma anche qualche Dirigente non è stato da meno, approfittando del fatto che tempi, modi e modalità dell'esercizio della didattica a distanza non sono regolamentati nei particolari.


Così abbiamo visto imporre obbligatoriamente l'uso di determinate piattaforme senza valutarne a pieno le conseguenze e l'impatto su Insegnanti e Alunni.
E chi più ne ha più ne metta.

A questo si aggiunga l'accanimento burocratico, che proprio mentre l'Insegnante aveva bisogno del massimo impegno e concentrazione per svolgere al meglio la nuova attività  per la quale tutto era da inventare, ha imperversato sulla scuola con l'obbligo per i Docenti di compilare questionari,  scrivere e riscrivere programmazioni, stendere pretese relazioni settimanali, aggiungendo fatica a fatica, stress a stress, ansia ad ansia.

Burocrazia inutile in tempi di emergenza.

Lo stesso Dott. Vittorio Lodolo D'Oria (esperto di burnout degli Insegnanti) che abbiamo conosciuto in occasione di una sua giornata di studio ad Oristano per conto della GILDA,  ha cominciato a studiare il burnout della Didattica a distanza (vedi la sua pagina facebook).

Poichè Ad impossibilia nemo tenetur,
La GILDA dice: l'Insegnante con tutto l'impegno possibile  fa quello che può, quello che non può non fa.

Questa denunzia pubblicavamo sotto la data del 24 aprile.
Ma la giungla continua con centomila pensate, chentu concas chentu berritas.

Infatti, la didattica a distanza è stata resa obbligatoria per legge. 
Ma uno dei principi fondamentali del diritto è che fatta la norma, la legge, per renderla opertiva, servono gli atti secondari di applicazione che stabiliscano i particolari, come e quando (Ordinanze, Decreti, Circolari).
Ma in questa materia, trattandosi di rapporto di lavoro, le norme applicative le fanno i contratti.

Per questo la Gilda e gli altri Sindacati hanno chiesto, all'uscita della prima circolare sulla DaD, il ritiro della stessa, cosa che l'arroganza dell'Amministrazione ha ovviamente ignorato.

Così da allora siamo nella giungla delle disposizioni attuative inventati a più non posso da ogni Dirigente.
Così a quanto abbiamo scritto sopra il 24 aprile oggi dobbiamo aggiungerne tante altre.

Qualche esempio. 
C'è chi è dovuto ricorrere all'oculista per le conseguenze del lavoro al computer (vedi in proposito quanto dice l'INAIL  QUI).

C'è chi pretende che gli Insegnanti si muniscano di firma digitale. Così oltre al Computer personale e  la connessione si regala all'amministrazione un ulteriore strumento per poter svolgere il proprio lavoro.

O di inseririre in pittaforma il "vigile" Dirigente....

Inutilmente il Garante della Privacy ha detto che come piattaforma dovrebbe essere utilizzato il Registro elettronico e invece continuano a imperversare le più disparate piattaforme e piattaformine (Vedi QUI).

Collegi dei docenti interminabili...

E chi più ne ha più ne metta.

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