Gilda

martedì 7 luglio 2015

Un bluff le assunzioni sbandierate da Renzi. Rino di Meglio da piazza Monte Citorio, dove il mondo della scuola sta protestando contro il Ddl all´esame della Camera

Un bluff le assunzioni sbandierate da Renzi


"Il tanto 
sbandierato 
piano di 
assunzioni 
previsto 
dalla riforma 
è un bluff".

In piazza
Monte Citorio,
dove il mondo
della scuola
sta protestando
contro il Ddl di
nuovo all´esame della Camera per la fase finale
dell´iter di approvazione, Rino Di Meglio,
coordinatore nazionale della Gilda degli 
Insegnanti, non usa mezzi termini per bocciare
 ancora una volta il disegno di legge.

"Basta analizzare i numeri per capire che si tratta
 diun´operazione di facciata. Renzi sostiene che 
verranno assunti 100mila docenti, che sarà 
attuato l´organico dell´autonomia e che ogni
 scuola potrà disporre di circa 6 insegnanti in 
più per potenziare le attività formative (per un 
totale di circa 50mila docenti distribuiti in 8500 
istituti). Ma la realtà - spiega Di Meglio -
 è ben diversa".

Nell´anno scolastico 2014/2015, erano in servizio 127mila supplenti su posti vacanti negli organici di diritto e di fatto, ai quali il 1 settembre se ne aggiungeranno circa 35mila del turn over.


"Secondo il nostro Centro Studi - afferma Di Meglio - le assunzioni promesse dal Governo sono 50mila entro il prossimo 15 settembre, da effettuare con il vecchio sistema. Per l´organico potenziato, invece, occorrerà aspettare l´elaborazione dei Piani dell´offerta formativa triennali che, presumibilmente, saranno pronti a fine 2015. A quel punto, scatterà il piano straordinario per le altre 50mila assunzioni, ma - sottolinea Di Meglio - non ci sarà alcun potenziamento dell´organico, perché i posti coperti saranno soltanto quelli delle supplenze. Nel prossimo anno scolastico, comunque vada, avremo circa 60mila cattedre senza insegnanti di ruolo".

Di Meglio sottolinea poi i profili di incostituzionalità presenti nella riforma e riguardanti la chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici, la disparità di trattamento tra il personale che resta titolare della cattedra nella propria scuola e chi viene iscritto negli ambiti territoriali, e l´irragionevole divieto di accesso ai concorsi per chi è già di ruolo.

"L´applicazione di questa riforma incontrerà enormi difficoltà. La nostra mobilitazione - avverte il coordinatoredella Gilda - continuerà anche durante l´estate e a settembre ogni istituto diventerà la Stalingrado della ´Buona scuola´".


Roma, 7 luglio 2015
Ufficio stampa Gilda degli Insegnanti

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