orizzontescuola.it/news/chiamata-diretta-aprea-si-rivelata-fallimento
«Ero stata io ad introdurre nella discussione parlamentare la proposta di chiamata diretta dei presidi, ma ora a
distanza di anni, vorrei non averlo mai fatto.
È un fallimento — ammette l’assessore —. La selezione dei dirigenti
doveva dare forza al progetto formativo, immaginavo che le competenze venissero valorizzate sulla base delle
specifiche necessità degli istituti.
Invece il processo si è solo burocratizzato, non c’è un insegnante che parli di piena
realizzazione delle potenzialità».
Sono queste le parole, riportate su milanopost.info, dell'assessore all'istruzione in Lombardia, Valentina Aprea, che
diversi anni fa appunto aveva proposto la novità della chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti.
La stessa Aprea, dunque, definisce la novità introdotta dalla Buona Scuola un fallimento a causa della
burocratizzazione di cui è stata oggetto; afferma , inoltre, che un dirigente su due in Lombardia ha preferito farsi
assegnare i docenti dall'USR.
Certo sarebbe stato difficile aspettarsi le suddette parole proprio dalla Aprea, tuttavia fotografano una situazione non
certo rosea sia per la burocratizzazione di cui sopra sia per la procedura seguita da diversi dirigenti che, spesso,
sono andati alla ricerca di tutto fuorché delle competenze necessarie a favorire e sviluppare la progettualità della
scuola, al fine di favorire il raggiungimento dell'unico obiettivo che dovrebbe essere perseguito: il potenziamento
dell'offerta formativa e il conseguente successo formativo degli allievi.
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