Sulla questione dei compensi per i commissari del concorso quello di Renzi si è confermato il governo dei facili annunci e delle promesse da marinaio".
Così il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, interviene in merito al caso degli esaminatori sottopagati su cui l´intervento legislativo sembra essersi arenato.
"Il 29 maggio è entrata ufficialmente in vigore la legge che prevede l´aumento dei compensi - afferma Di Meglio - ma tutto è ancora fermo perché mancano i decreti attuativi. Si tratta di un ritardo inammissibile e di una grave mancanza di rispetto da parte della politica nei confronti dei docenti che si sono sobbarcati un carico di lavoro estenuante a fronte di pochi spiccioli. Non stupiscono, dunque, le defezioni di numerosi insegnanti chiamati in questi giorni a esaminare i candidati alle prove orali e le difficoltà incontrate dagli Uffici scolastici regionali nel trovare sostituti.
Un caos che ha portato il Miur a emanare una nota ufficiale in cui si dispone l´apertura delle commissioni ad esperti di comprovata competenza nel settore, cioè a docenti con meno di 5 anni di ruolo e anche a soggetti non necessariamente insegnanti".
"Già a marzo la Gilda ha iniziato a fare pressing affinché vi fosse un intervento politico urgente, per evitare che le commissioni fossero svuotate delle professionalità richieste, e che venissero adeguatamente riconosciuti in termini economici e normativi, per esempio con esonero dalle lezioni e dagli impegni scolastici, i complessi impegni e le responsabilità a carico dei commissari di concorso.
Adesso, considerato che questo caos nel concorso rischia di inficiare il corretto avvio del prossimo anno scolastico, - conclude il coordinatore nazionale della Gilda - chiediamo al Governo di spiegare i motivi per cui ancora oggi non sono stati varati i decreti attuativi che consentirebbero di aumentare i compensi dei commissari".
Roma, 19 luglio 2016
Ufficio stampa
Gilda degli Insegnanti
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