"Dopo un´attesa estenuante, figlia di un grave ritardo che con ogni probabilità avrà ripercussioni negative sul regolare avvio del prossimo anno scolastico, il Miur ha partorito le Linee Guida per la chiamata diretta dei docenti. Si tratta di un atto di dubbia validità giuridica perché demanda alla discrezionalità dei dirigenti scolastici e degli Uffici scolastici regionali l´applicazione del provvedimento. Inoltre le Linee Guida non tengono conto dei rilievi e delle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali e, anzi, segnano passi indietro rispetto alle pur insufficienti aperture dimostrate dal ministero durante la trattativa con i sindacati".
A sostenerlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.
"Nel documento redatto da viale Trastevere, al quale dovranno fare riferimento i dirigenti scolastici per scegliere i docenti, - spiega Di Meglio - resta invariata la pletora di indicatori individuati dai tecnici del Miur che noi abbiamo ampiamente avversato, chiedendo di ridurne drasticamente il numero. Ciò farà scattare un´assurda caccia ai titoli che - contesta il coordinatore nazionale - nulla ha a che vedere con la professionalità necessaria per insegnare e che è legata, invece, all´esperienza didattica maturata sul campo. Resta poi la discrezionalità del dirigente scolastico che potrà svolgere colloqui con i docenti candidati.
Ad aggravare ulteriormente la situazione - sottolinea ancora il coordinatore nazionale - si aggiungono anche i tempi strettissimi fissati dalle Linee Guida per tutte le procedure (candidature dei docenti, esame dei curricula e proposte di assunzione da parte dei dirigenti, accettazione da parte dei candidati, assegnazioni successive da parte degli Usr sui posti rimasti disponibili)".
"La nostra battaglia contro la chiamata diretta, dunque, non finisce qui: valuteremo eventuali profili di illegittimità - conclude Di Meglio - e siamo pronti a presentare ricorsi a tutti i livelli".
Roma, 20 luglio 2016
Ufficio stampa Gilda degli Insegnanti
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