"Le risposte ai questionari on line sul piano ´"#labuonascuola" devono essere rese pubbliche, non possono restare nelle segrete stanze del presidente del Consiglio e del Miur. Se il governo non rispetta il principio di trasparenza, tanto declamato da Renzi sin dall´inizio del suo insediamento a Palazzo Chigi, la consultazione telematica rischia di diventare una farsa".
E´ quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.
Manca chiarezza sul numero di visite al sito predisposto dal governo e di questionari compilati perché non ci sono dati ufficiali messi nero su bianco. Le uniche cifre disponibili sono quelle comunicate da Renzi nei suoi video e dal ministro Giannini durante le interviste.
Secondo fonti giornalistiche - prosegue Di Meglio - i questionari compilati sarebbero circa 3mila, praticamente un flop se si considera che i cittadini potenzialmente interessati al piano del governo sarebbero 8 milioni tra insegnanti, famiglie e alunni".
La vera consultazione - conclude il coordinatore nazionale della Gilda - è quella che stiamo portando avanti noi con le assemblee nelle scuole a cui stanno partecipando migliaia di insegnanti, impegnati ogni giorno nelle aule con gli studenti a fare davvero la buona scuola.
Roma, 8 ottobre 2014
Ufficio stampa Gilda degli insegnanti
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