In questo periodo di segregazione forzata, non ci siamo fermati ma stiamo continuando a fare Sindacato.
Non solo abbiamo compilato, con procedure a distanza, decine e decine di domande di trasferimento, stiamo garantendo consulenza e assistenza sulle altre problematiche sindacali e professionali, stiamo seguendo i Precari preoccupati per la loro situazione presente e futura, stiamo aggiornando quotidianamente il Sito GildaOristano, stiamo curando la corrispondenza tramite mail e WhatsApp, ma siamo anche testimoni tutti i giorni dell'ansia e del forte stress causati ai Docenti dalla didattica a distanza.
Non solo abbiamo compilato, con procedure a distanza, decine e decine di domande di trasferimento, stiamo garantendo consulenza e assistenza sulle altre problematiche sindacali e professionali, stiamo seguendo i Precari preoccupati per la loro situazione presente e futura, stiamo aggiornando quotidianamente il Sito GildaOristano, stiamo curando la corrispondenza tramite mail e WhatsApp, ma siamo anche testimoni tutti i giorni dell'ansia e del forte stress causati ai Docenti dalla didattica a distanza.
Sono infatti pochi i Docenti che per i loro studi sono formati in l'informatica, pochi sono i nati digitali, mentre la stragrande maggioranza sono autodidatti per quel poco o molto che sanno di informatica.
La didattica a distanza non l'hanno appresa nel loro percorso di studio, non era oggetto di valutazione nella fase concorsuale o comunque di selezione per l'assunzione.
Erano selezionati e assunti per fare altro.
Non ci si può improvvisare esperti di Didattica a distanza.
Nè certamente la competenza si acquisisce per disposizione di legge (DL).
Oggi i Docenti si trovano con orari di lavoro impossibili, più che raddoppiati, senza riposo, senza orari, a volte senza manco la domenica libera, talvolta messe in discussione le festività previste dal calendario scolastico...
Senza diritto alla disconnessione, con buona pace del Contratto.
Qualcheduno si è dovuto attrezzare con schede telefoniche dedicate, con nuovo hardware....
E la fibra ottica c'è dove c'è con le difficoltà di collegamento sperimentate.
Qualcheduno si è dovuto attrezzare con schede telefoniche dedicate, con nuovo hardware....
Se a questo aggiungiamo l'interferenza dei Genitori, soprattutto per gli alunni del primo ciclo, il quadro è completo.
Il tutto per un risultato decisamente e assolutamente inferiore rispetto alle aspettative.
Certo, il buon esempio è venuto dall'alto, dai piani alti di Viale Trastevere (modificando ad esempio motu proprio le condizioni di lavoro degli Insegnanti) , ma anche qualche Dirigente non è stato da meno, approfittando del fatto che tempi, modi e modalità dell'esercizio della didattica a distanza non sono regolamentati nei particolari.
Così abbiamo visto imporre obbligatoriamente l'uso di determinate piattaforme senza valutarne a pieno le conseguenze e l'impatto su Insegnanti e Alunni.
E chi più ne ha più ne metta.
E chi più ne ha più ne metta.
A questo si aggiunga l'accanimento burocratico, che proprio mentre l'Insegnante aveva bisogno del massimo impegno e concentrazione per svolgere al meglio la nuova attività per la quale tutto era da inventare, ha imperversato sulla scuola con l'obbligo per i Docenti di compilare questionari, scrivere e riscrivere programmazioni, stendere pretese relazioni settimanali, aggiungendo fatica a fatica, stress a stress, ansia ad ansia.
Burocrazia inutile in tempi di emergenza.
Burocrazia inutile in tempi di emergenza.
Lo stesso Dott. Vittorio Lodolo D'Oria (esperto di burnout degli Insegnanti) che abbiamo conosciuto in occasione di una sua giornata di studio ad Oristano per conto della GILDA, ha cominciato a studiare il burnout della Didattica a distanza (vedi la sua pagina facebook).
Poichè Ad impossibilia nemo tenetur,
La GILDA dice: l'Insegnante con tutto l'impegno possibile fa quello che può, quello che non può non fa.
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