(da LinkOristano.it)
Educare alla salute, alla prevenzione, alla sicurezza e alla cultura della donazione, oltre che mostrare sul campo come si lavora in un reparto ospedaliero. E’ questo l’obiettivo del progetto nato dalla collaborazione fra il liceo scientifico “Mariano IV d’Arborea” e la Assl di Oristano nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro previsti dal Ministero dell’Istruzione. Un progetto avviato nel 2016 sotto il tutoraggio delle docenti Maria Rosaria Famiglietti e Rita Pinna e del responsabile del Servizio di Medicina trasfusionale e raccolta sangue Pietro Manca, che coinvolge 87 studenti in un programma triennale articolato in diverse fasi. Dai seminari informativi condotti da medici ematologi e diabetologi, infermieri, psicologi e rappresentanti delle associazioni di pazienti su temi sensibili come la sicurezza nei luoghi di lavoro, la prevenzione delle anemie ereditarie, il valore della donazione del sangue e del midollo, l’importanza dell’attività fisica e della corretta alimentazione, alla somministrazione di questionari sugli argomenti trattati; da una giornata-evento dedicata al binomio sport e diabete all’elaborazione di siti web, cartellonistica, vignette per divulgare questi temi attraverso canali e materiali informativi studiati ad hoc dai ragazzi.
Conclusa la fase teorica, adesso gli studenti si preparano a fare il loro ingresso all’ospedale “San Martino” dove, per piccoli gruppi ed affiancati dai docenti, saranno guidati dal medico tutor in stage osservativi nel reparto di Medicina Trasfusionale. Gli allievi scopriranno il lungo iter che si nasconde dietro una donazione di sangue, seguendo il percorso della sacca di plasma, dal prelievo agli esami di laboratorio per la determinazione del gruppo sanguigno, così da applicare sul campo le nozioni scientifiche apprese sui banchi di scuola e comprenderne l’utilità per la salute umana.
«Aderendo al progetto di alternanza scuola-lavoro proposto dal liceo “Mariano IV”, guidato dal dirigente Luigi Roselli – dichiara il direttore dell’Unità Operativa di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Paolo Casula – abbiamo voluto aprire le porte del nostro ospedale agli studenti non solo per offrire a dei potenziali futuri colleghi uno spaccato del lavoro in un reparto, ma anche cogliere l’opportunità offertaci dal mondo della scuola per far entrare i nostri medici, infermieri e psicologi nelle loro aule e educare gli adolescenti a stili di vita più sani, alla prevenzione degli incidenti sul lavoro, alla donazione del sangue. Su quest’ultimo tema – prosegue Casula – è fondamentale che i giovani acquisiscano una cultura della donazione: il loro coinvolgimento è indispensabile a garantire un adeguato ricambio generazionale».
Il Centro Trasfusionale di Oristano, grazie all’utilizzo dell’autoemoteca che copre il territorio provinciale in maniera costante e capillare e a una collaudata collaborazione con le associazioni di volontariato, ha registrare dal 2011 a oggi un incremento del 25% delle donazioni. «Nel 2016 abbiamo raccolto 8.167 saccche di sangue – afferma il direttore della struttura – si tratta di un risultato senz’altro positivo, che però non ci deve fare abbassare la guardia sulla necessità di sensibilizzare tutte le persone, in particolare quelle più giovani, all’importanza della donazione».
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