Gilda

lunedì 25 gennaio 2016

Scuola dell´infanzia: ieri oggi ma domani? Venezia, venerdì 29 gennaio 2016, dalle ore 9.30 alle ore 17.00, Convegno nazionale sul tema





Perché questo convegno?

Tra le tante deleghe comprese nella legge 107/2015 si prevede il riordino del segmento di istruzione/educazione 0-6 anni che viene concepito come "servizio integrato". 
Entro 180 giorni (perciò entro gennaio 2016...) il governo avrebbe dovuto emanare un decreto legislativo di modifica sostanziale degli assetti della scuola dell´infanzia (segmento 3-6 anni) e dei nidi (segmento 0-3 anni). 
Fino ad oggi ciò non è accaduto e l´emendamento Puglisi alla legge di stabilità per l´istituzione del fondo di 100 milioni di euro in tre anni per l´attuazione del sistema integrato è stato bocciato dal Senato.

Nella legge 107 si propone per il servizio integrato 0-6 la funzione di "conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori". Parole che non compaiono in nessuna precedente norma né tanto meno nelleIndicazioni nazionali per la scuola dell´infanzia del 2012, che compongono un tutto unitario con le Indicazioni per il primo ciclo e dove le finalità sono formulate attraverso le tre parole chiave di identità, autonomia, competenza con al centro il bambino.

Parlare astrattamente di "servizio integrato" può quindi penalizzare la scuola dell´infanzia che non è servizio alla persona o servizio a domanda individuale. E´invece istituzione integrata nel primo ciclo, che fa parte a pieno titolo del percorso formativo delle cittadine e dei cittadini italiani del nostro sistema scolastico. Per questo la scuola dell´infanzia deve essere salvaguardata nella sua autonomia e nella sua specificità pedagogica e didattica che le hanno permesso di raggiungere nel nostro Paese quei livelli di qualità ed eccellenza riconosciuti sul piano internazionale. Ma l´assenza nella delega di una chiara specificità dei percorsi 0-3 (nidi) e 3-6 (scuola dell´infanzia) consente invece di introdurre una sorta di flessibilità deprofessionalizzante degli insegnanti della scuola dell´infanzia che potrebbero essere collocati indifferentemente anche nei nidi. Inoltre si prevede il cofinanziamento dei costi di gestione e la compartecipazione delle "famiglie utenti del servizio" con l´introduzione cioè della quota capitaria che può favorire l´esternalizzazione del servizio.

L´effetto immediato di spostare in delega la scuola dell´infanzia e di non riconoscerle lo status di ordine di scuola che all´oggi le appartiene, è stato lo scorporo dal piano assunzionale straordinario (fase b e c) dei docenti della scuola dell´infanzia.

Questo convegno è una importante occasione di confronto e proposta per il governo e le forze politiche affinchè si diano risposte chiare alle evidenti ambiguità contenute nella delega 0-6 anni.

La partecipazione al convegno è riconosciuta come attività di aggiornamento (art. 64 CCNL 29/11/2007)





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