Gilda

martedì 26 gennaio 2016

Mobilità 2016, arrivano gli albi territoriali ma non per tutti. La Gilda Non firma.


Alessandro Giuliani Martedì, 26 Gennaio 2016 su La Tecnica della Scuola

     

Alla fine l’accordo tra Miur e sindacati è arrivato. Con l’amministrazione sicuramente più soddisfatta dei rappresentanti dei lavoratori.
Perché gli albi territoriali e la conseguente “chiamata diretta”, introdotti con la Buona Scuola, che ricordiamo è legge dello Stato, trovano compimento. Facendo perdere la titolarità, peraltro senza averla mai acquisita, a tutti i quasi 50mila assunti dell’ultima fase di reclutamento della Legge 107/15.
Con loro, nel calderone degli albi, finiranno pure i docenti che tenteranno di cambiare provincia. Con l’anno 2014/15 a fare da spartiacque, perchè gli immessi in ruolo sino a quell’a.s. avranno decisamente più chance di passare nelle scuole o zone individuate.
La magra consolazione delle organizzazioni sindacali sta proprio nell’essere riuscite ad evitare gli ambiti territoriali a tutti gli assunti fino all'a.s. 2014/15 che vorranno spostarsi a livello provinciale: per loro, il futuro contratto dovrebbe prevedere lo spostamento sostanzialmente con le vecchie regole. Quindi a livello comunale e provinciale. Forse anche con la domanda “secca” sulla scuola individuata.
Anche se non è chiaro se tale facoltà, di lasciare fuori dagli ambiti tutti gli immessi in ruolo prima della Buona Scuola, si avrà solo per l’ultimo anno. In ogni caso, è per “salvare” loro che i sindacati hanno scartato l’ipotesi (fattasi sempre più concreta nelle ultime settimane) del contratto unilaterale.


Alla fine, ha detto più di qualcuno, ha prevalso il buon senso. Anche perché, a quanto ci risulta, qualora non si fosse giunti all’accordo, il Miur avrebbe adottato ‘in toto’, quindi per tutti, quanto previsto dall’ultima parte del comma 73 della riforma approvata a luglio.
Tutto questo però ha un prezzo. E nemmeno basso. Perché si è dato il via libera, a denti stretti, ad un sistema di gestione della mobilità a più facce. Quella (sorridente) dei “vecchi” assunti, che si sentono graziati. Diversa (imbronciata) è quella di chi si vorrà avvicinare a casa perché in servizio a centinaia di chilometri. Poi c’è la faccia (delusa) degli ultimi assunti.
Infine, c’è anche quella dei sindacati. Che, leggendo le prime reazioni sui social, per più di qualche lavoratore è stata doppia. Soprattutto quella di chi per mesi ha detto ai quattro venti che non avrebbe mai firmato un contratto con albi territoriali e conseguente chiamata diretta da parte dei capi d’Istituto. Tra costoro, non ci sono di sicuro i sindacalisti della Gilda, che quando hanno capito che “aria tirava” si sono tirati via dalla trattativa. Gli altri, invece, farebbero bene a spiegare sin da subito come sono andate le cose. Mettendoci la faccia.
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Ricordiamo che La GILDA NON HA firmato: non accetta gli ambiti territoriali, la chiamata diretta del preside e il diverso trattamento discriminante tra lavoratori

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