Denuncia-appello del dirigente Roselli alla Regione: “Precari sotto ricatto”
Lettera aperta del preside dello Scientifico di Oristano sul delicato problema delle nuove assunzioni nelle scuole
(da LinkOristano.it)
Il dirigente del Liceo Scientifico Mariano IV d’Arborea di Oristano, il professor Luigi Roselli, ha inviato una lettera aperta all’assessore regionale alla Pubblica istruzione Claudia Firino sul delicato problema dei precari e della loro assunzione, fuori dalla Sardegna. La pubblichiamo.
Gentile Assessore alla P.I. On. Claudia Firino,
quando nel febbraio 1977 mi trasferii dalla Puglia in Sardegna, accettando un incarico annuale di insegnante di Materie Letterarie, avevo quasi 24 anni. A quella decisione giunsi perchè costretto dalla disoccupazione che già allora era dilagante nel campo scolastico. In Puglia, e in tutto il Sud, il mercato era saturo e dunque bisognava fare la valigia e partire. Non mi soffermo, gentile Assessore, sulle difficoltà che dovetti affrontare e sulle umiliazioni perchè per tanti cittadini del posto sembrava quasi che avessi sottratto un posto di lavoro ai sardi (nonostante allora tanti insegnanti locali non fossero forniti di laurea). Queste difficoltà le ho poi pian piano superate per la mia capacità di adattamento e per lo splendido spirito di accoglienza e di ospitalità della gente sarda che quando capisce di che pasta è fatto il forestiero davvero dà tutto. Ma ero giovane e quindi non mi è stato difficile vivere quella esperienza in modo positivo. Oggi, invece, tanti docenti precari sardi, anche quarantenni e cinquantenni, spesso con famiglia e bambini piccoli, sono a rischio emigrazione per effetto di un assurdo piano di assunzioni previsto dalla “Buona scuola”. Insegnanti che sono praticamente sotto ricatto e questo non dovrebbe essere consentito in una società libera e democratica. Senza considerare, inoltre, la frustrazione degli insegnanti che dovranno lavorare lontano da casa e dai propri affetti, con conseguenze psicologiche negative anche sotto il profilo della qualità stessa delle prestazioni.
quando nel febbraio 1977 mi trasferii dalla Puglia in Sardegna, accettando un incarico annuale di insegnante di Materie Letterarie, avevo quasi 24 anni. A quella decisione giunsi perchè costretto dalla disoccupazione che già allora era dilagante nel campo scolastico. In Puglia, e in tutto il Sud, il mercato era saturo e dunque bisognava fare la valigia e partire. Non mi soffermo, gentile Assessore, sulle difficoltà che dovetti affrontare e sulle umiliazioni perchè per tanti cittadini del posto sembrava quasi che avessi sottratto un posto di lavoro ai sardi (nonostante allora tanti insegnanti locali non fossero forniti di laurea). Queste difficoltà le ho poi pian piano superate per la mia capacità di adattamento e per lo splendido spirito di accoglienza e di ospitalità della gente sarda che quando capisce di che pasta è fatto il forestiero davvero dà tutto. Ma ero giovane e quindi non mi è stato difficile vivere quella esperienza in modo positivo. Oggi, invece, tanti docenti precari sardi, anche quarantenni e cinquantenni, spesso con famiglia e bambini piccoli, sono a rischio emigrazione per effetto di un assurdo piano di assunzioni previsto dalla “Buona scuola”. Insegnanti che sono praticamente sotto ricatto e questo non dovrebbe essere consentito in una società libera e democratica. Senza considerare, inoltre, la frustrazione degli insegnanti che dovranno lavorare lontano da casa e dai propri affetti, con conseguenze psicologiche negative anche sotto il profilo della qualità stessa delle prestazioni.
Come cittadino e come dirigente scolastico mi permetto, gentile Assessore, di chiederLe di fare tutto quanto è nelle Sue possibilità per suggerire al Ministero un radicale cambiamento di rotta nei confronti dei docenti sardi. Docenti sardi che sono cittadini che meritano rispetto e attenzione particolare.
Distinti saluti.
Prof. Luigi Roselli, Dirigente Scolastico del Liceo Scientifico “Mariano IV d’Arborea” di Oristano
Giovedì, 20 agosto 2015
Nessun commento:
Posta un commento