Gilda

giovedì 12 febbraio 2015

Razionalizzazione. Il Consiglio d'Istituto di S. Lussurgiu contesta il piano della Regione e chiede modifiche.


ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE SANTULUSSURGIU
Via Frati Minori, 09075 Santu Lussurgiu (OR)


e-mail
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e-mail certificata


Santu Lussurgiu 12/02/2015
Prot. n. 568/C20
  • Al Presidente della Giunta Regionale
On. Francesco Pigliaru

  • All’Assessore Regionale all’Istruzione
On. Claudia Firino

  • Al Presidente dell’Amm. Provinciale di Oristano
Dott. Massimiliano de Seneen

  • All’Assessore Provinciale all’Istruzione
Dott. Serafino Corrias

professionale” del Consiglio Regionale
Dott. Gavino Manca

Provinciale di Oristano Dott. Serafino Angelo Mele
  • Al Presidente dell’Unione dei Comuni “Montiferru - Sinis”
Dott. Stefano Pala

  • AL Sindaco del Comune di Santu Lussurgiu, Dott. Emilio Chessa

  • AL Sindaco del Comune di Bonarcado, Dott. Mario Sassu

  • AL Sindaco del Comune di Seneghe, Dott. Antonio Lucchesu

  • Agli Onorevoli Consiglieri Regionali della Prov. di Oristano
Augusto Cherchi, Oscar Cherchi, Attilio Dedoni, Antonio Solinas, Ignazio Giovanni Battista Tatti, Mario Tendas,

e, p.c.


  • Al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale


  • Al Dirigente dell’Ufficio USR di Ambito Territoriale di Oristano
Dott. Mario Francesco Delrio

  • Ai Responsabili delle OO. SS.


  • A tutti gli organi di Informazione

Oggetto: Piano di Dimensionamento Scolastico Regionale Richiesta modifica

Il Consiglio di Istituto, riunitosi il giorno 11.02.2015, preso visione del contenuto della Delibera della Giunta R.A.S. n. 5/26 del 2015 “Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche e di ridefinizione della rete scolastica e dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2015/2016” esprime all’unanimità il proprio forte dissenso di fronte a quanto deliberato in relazione all’accorpamento dell’Istituto Comprensivo Santu Lussurgiu all’Istituto Comprensivo Ghilarza, con sede dell’Autonomia presso quest’ultimo Istituto, e chiede a tutte le SS.LL. in indirizzo un immediato intervento al fine di modificare tale decisione e mantenere l’Autonomia per il nostro Istituto.

Riteniamo che, a scanso di errori, tale decisione sia in pieno contrasto con quanto indicato dallo stesso Assessorato Regionale all’interno delle Linee Guida, e soprattutto si configuri come una vera e propria sopraffazione a danno delle Autonomie Scolastiche e Locali del territorio, che non hanno mai avuto la possibilità di discutere una ipotesi di questo tipo, non essendo mai stata messa in discussione l’Autonomia del nostro Istituto, in quanto correttamente dimensionato secondo i parametri richiesti, sia dalla normativa nazionale, sia dalle disposizioni regionali. Abbiamo avuto modo di appurare che, nonostante le dichiarazioni che sono seguite alla delibera, rilasciate dai massimi esponenti regionali, il Piano non è stato, almeno per questa parte, assolutamente concordato con amministratori e territori. In nessuna occasione è stata messa in discussione l’Autonomia dell’Istituto, che semmai poteva essere potenziata con altre Autonomie in situazione di sottodimensionamento, e gli amministratori hanno avuto, al pari nostro, la spiacevole, improvvisa ed imprevista sorpresa di vedere il territorio del Montiferru defraudato improvvisamente di tutte le sue Autonomie scolastiche, vera e propria insensata irrazionalità in un progetto che, invece, vorrebbe rappresentare l’elemento di razionalizzazione dell’offerta formativa.

Le preconferenze e le conferenze provinciali hanno sempre considerato, come obiettivi dell’azione di dimensionamento provinciale, il superamento delle situazioni di reggenza, cheinteressavano otto istituzioni del primo ciclo, e tre del secondo. Non è stata mai in discussione l’autonomia del nostro Istituto.

Nel dibattito che ha animato la seduta di consiglio, i rappresentanti della scuola e delle comunità del territorio, che si estende a Bonarcado e Seneghe, hanno sottolineato, oltre alla assoluta mancanza di interlocuzione, come la decisione della R.A.S. sia palesemente in contrasto con le linee guida, perché l’Istituto Comprensivo di Santu Lussurgiu supera il numero minimo previsto di 400 alunni (è infatti comune montano) come specificato nel par. 3 punto b), e solo per questo non poteva essere oggetto di accorpamento. Inoltre era previsto che fossero considerati i parametri relativi agli alunni disabili, tutelando le Autonomie con una percentuale di disabili rispetto al numero totale degli studenti al disopra del 2,5%, (come da DELIBERA N. 3/9 DEL 20.1.2015); parametro che il nostro Istituto supera, arrivando quasi a 3%, e che è stato invece considerato per attivare importanti deroghe a Istituti Superiori della nostra stessa provincia. E in fatto di numeri probabilmente sfugge a chi ha orientato questa delibera, che a Santu Lussurgiu è presente da molto tempo la Comunità S. Giuseppe, che accoglie numerosi bambini che, prevalentemente per decisione del tribunale dei minori, sono allontanati dalle loro famiglie, fino a che non trovano un’altra situazione stabile presso altre famiglie. Questo determina una fluttuazione continua del numero degli iscritti, che può variare anche durante il corso dell’anno scolastico, e certamente deve essere considerata come servizio al territorio data la necessità di un costante rapporto tra gli uffici di segreteria e Direzione Scolastica, la Direzione dell’Istituto e i servizi sociali dei diversi Comuni cui fanno capo i bambini. Per la loro condizione sociale questi bambini necessitano spesso di supporto personale e didattico, al pari degli alunni in situazione di disabilità, manifestando bisogni educativi talmente speciali che solo con la presenza costante, in loco, degli uffici e la loro sinergia operativa “dentro” lo specifico territorio, può essere sostenuta efficacemente.

Non si capisce neppure perché la Regione abbia voluto, in questa situazione, attivare quel “potere sostitutivo”, necessario per dirimere questioni irrisolte, dato che a tale possibilità era stato dichiarato di voler ricorrere solo “laddove le proposte delle Autonomie Locali fossero in contrasto con le linee guida, o addirittura non risolvessero situazioni di prioritaria importanza, magari per disaccordo tra le parti interessate”. Niente di tutto questo per il nostro Istituto! Non può certamente essere annoverato come “intervento correttivo”, poiché leggendo al punto A dell’apposito passaggio della delibera, non vogliamo pensare che questa soluzione sia stata individuata tra le “possibili soluzioni di accorpamento che rispondano al modello dell’Istituto Comprensivo e che consentano di organizzare un’offerta formativa territoriale di II grado equilibrata e di alto livello”; sarebbe un ulteriore gravissimo errore.

Non è sfuggito, infatti, a questo Consiglio come il passaggio del dimensionamento, “Brutto termine” come lo definisce lo stesso Assessore, purtroppo sia davvero tale; non si può pensare diversamente, e definire riorganizzazione, nel leggere che la Provincia passando da 32 Uffici di Autonomia (Dirigente, DSGA, assistenti amministrativi e collaboratori scolastici) a 24, mantiene soltanto tre degli undici uffici delle scuole sottodimensionate, togliendo anche l’Autonomia a un Istituto dimensionato e lasciando completamente senza presidio il territorio dell’alto Montiferru, avendo spostato Cuglieri nella Planargia e Santu Lussurgiu nel Guilcer. Non possiamo pensare che non si conosca la geografia provinciale almeno quel poco da comprendere che si crea un Istituto che va da Seneghe a Sedilo, dimenticando di avere un altro Istituto, praticamente confinante (e per chi conosce il territorio sa che il termine confinante è solo un eufemismo parlando di Ghilarza e Abbasanta) che non è stato assolutamente considerato, nel nome di un processo di “dimensionamento” assai poco razionale. Due Istituti Comprensivi nel Guilcer, e nessuno nel Montiferru: non ci pare molto sensato e vogliamo credere francamente che possa essere solo un errore al quale si voglia presto rimediare.

Comprendiamo che l’Offerta Formativa territoriale necessita di un continuo dialogo tra Istituzioni e Autonomie Locali al fine di organizzare servizi e opportunità, non solo per l’età scolare dell’obbligo, ma con l’impegno di garantire efficaci interventi per sostenere l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. A questa prospettiva non possono sottrarsi tutti gli amministratori, che hanno il dovere di trovare tempi, modi e condizioni coerenti con lo sviluppo sociale e culturale del loro territorio. Ma in nessun modo si può operare con superficialità, esercitando scelte su basi meramente matematiche, lasciando sguarnito un territorio così importante, con delle radici storiche e culturali talmente forti da essere stato fin dal 1842, quell’importante presidio, culla scolastica di innumerevoli personalità, ed essere tuttora un importante interlocutore con altre realtà culturali e scolastiche nazionali ed europee.

Questo Consiglio di Istituto chiede pertanto con forza e determinazione, a tutti i Sigg. Onorevoli destinatari, di volersi attivare con ogni strumento per riportare la situazione allo stato originale, “restituendo” all’Istituto Comprensivo di Santu Lussurgiu l’Autonomia Istituzionale che gli spetta, in ragione di quanto esposto. Ribadisce che non lascerà di intentare alcuna azione per tutelare il proprio diritto e per non lasciare scoperto il territorio mantenendo nel Montiferru l’importante presidio Istituzionale.
Salutando cordialmente, siamo fiduciosi che non vorrete sottovalutare la nostra richiesta.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO

(Prof. Giovanni Soru)

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

(Prof. Giuseppe Scarpa)














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