“La norma della legge di Bilancio 2020 che trasforma il bonus merito in FIS, non è accettabile perché, come sosteniamo con forza, si tratta di somme stanziate specificamente per i docenti e a loro devono restare”. È quanto ribadisce la Gilda degli Insegnanti alla vigilia del nuovo incontro sul tema con i sindacati previsto per oggi al ministero dell’Istruzione, contestando l’assegnazione delle risorse anche al personale non docente.
“In questo modo si vanno ad alimentare ulteriormente le casse di quel Fondo di istituto nato nel 1995 nel corso di un rinnovo contrattuale non firmato dalla Gilda e che la nostra organizzazione sindacale ha sempre avversato perché considerato una sorta di trattenuta mascherata sullo stipendio per ricompensare attività che nulla hanno a che vedere con l’aspetto professionale. Non è raro, infatti, che le risorse del FIS vengano utilizzate dai Dirigenti scolastici per retribuire le funzioni di tipo organizzativo svolte dai loro staff, molte delle quali sarebbero di sua competenza”.
“Come abbiamo più volte dichiarato, le somme del bonus merito devono confluire negli stipendi e in sede di rinnovo del CCNL la Gilda farà valere con forza questa rivendicazione, si tratta di un atto di giustizia e non di prevaricazione nei confronti degli altri lavoratori della scuola. Sottrarre ciò che era stato già assegnato ai docenti per distribuirlo ad altri non è un atto di democrazia ma la dichiarazione che il docente è funzione residuale nel processo dell’insegnamento. Idea a cui la Gilda si è sempre opposta e sempre si opporrà”, conclude il sindacato.
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