Gilda

giovedì 7 marzo 2019

Ampia unità dei sindacati sulle emergenze della scuola. Decisa la mobilitazione






Unite su obiettivi comuni le organizzazioni 
sindacali più rappresentative del mondo della
 scuola, dell’università e della ricerca avviano 
una fase di iniziative organizzate insieme su 
temi diversi, individuati come vere emergenze,
 a partire dalle azioni di contrasto alle ipotesi
 di regionalizzazione del sistema scolastico.
Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS
 Confsal e Gilda Unams ritengono che quella 
attuale sia una fase straordinaria e cruciale nella
 quale è indispensabile rilanciare con forza la 
valenza strategica del sistema di istruzione, 
rivendicando significativi investimenti per la 
valorizzazione delle professionalità e la stabilità
 del lavoro, condizioni necessarie per assicurare
 al Paese una scuola di qualità.
Obiettivi irrinunciabili da perseguire con 
un’azione incisiva e determinata. Nei prossimi 
giorni verrà definito un piano dettagliato di 
iniziative di mobilitazione, puntando a 
raccogliere il massimo di unità e compattezza 
della categoria. 
Tante e di grande rilievo le questioni sul tappeto.
In primo luogo i progetti di regionalizzazione 
del sistema di istruzione, contro cui nelle
 scorse settimane sono scesi in campo sindacati 

e associ azioni, di diversa ispirazione, uniti nel
 rivendicare la salvaguardia del caratte re 
unitario e nazionale del sistema scolastico, 
come risorsa posta a garanzia del pieno esercizio
 dei diritti di cittadinanza indicati nella 
Costituzione. 
C’è un’emergenza salariale, affermano
 i segretari generali, che si trascina da tempo;
 trattamenti economici inadeguati a riconoscere 
l’importanza e il valore del lavoro nei settori della
 conoscenza determinano una situazione che 
vede il nostro Paese in pesante svantaggio 
rispetto alla media delle retribuzioni europee, 
come attestato più volte da indagini e ricerche
 internazionali.
Le scelte fatte con la legge di stabilità per il 2019
 negano ad oggi la possibilità di compiere, col
 rinnovo del contratto, un passo significativo in 
direzione di un riallineamento retributivo alla
 media europea: smentiti ancora una volta 
impegni e promesse, che non hanno alcuna 
credibilità se non trovano riscontro in precise 
e concrete scelte di investimento.
Continua e si aggrava l’emergenza precariato.
Il ricorso ai contratti di lavoro a tempo 
determinato non si è affatto ridotto negli ultimi
 anni, nonostante ripetuti interventi legislativi in 
materia di reclutamento.
Occorrono soluzioni che consentano da subito la
 stabilizzazione dei rapporti precari sia nell’area 
del personale docente che del personale ATA.
 Non è in gioco solo il diritto al lavoro di tante 
persone, è la stessa regolarità del servizio che
rischia ogni anno di essere compromessa.
Un’altra emergenza riguarda il personale ATA,
 costretto a carichi di lavoro crescenti e sempre 
più gravosi, con organici inadeguati e ricorso 
abnorme, anche in questo settore, a contratti a
termine.
Pesano norme che ostacolano o impediscono la
 sostituzione del personale quando si assenta, si
 accumulano sugli uffici di segreterie incombenze
 di ogni genere, spesso senza adeguato supporto in termini di strumentazione.
Roma, 7 marzo 2019

sigle unitarie firme

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