"L´esito della consultazione su ´La Buona Scuola´ presentato ieri dal Miur conferma ciò che abbiamo contestato fin dall´inizio: il metodo utilizzato non ha alcuna valenza scientifica e i risultati prodotti, considerato anche il breve tempo in cui sono stati analizzati dopo appena un mese dalla chiusura della campagna di ascolto, non brillano in trasparenza".
A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, che sottolinea come nel report siano assenti i commenti dettagliati alle proposte elaborate da viale Trastevere.
"Nonostante gli incontri preconfezionati organizzati dal Miur in tutta Italia per due mesi, - afferma Di Meglio - rispetto al modello di carriera dei docenti basato esclusivamente su forme di presunto merito, cioè il tema più dibattuto del documento, si è manifestato un dissenso che il ministro Giannini e il presidente del Consiglio Renzi non possono ignorare".
"Il nostro ordinamento giuridico prevede che la retribuzione venga determinata attraverso la contrattazione sindacale e su questo punto - sottolinea il leader della Gilda - vigileremo senza tregua quando nei prossimi mesi ´La Buona Scuola´ approderà nelle aule parlamentari. E proprio sui tempi di attuazione del progetto di riforma - conclude Di Meglio - è politicamente significativa la contraddizione tra Renzi, che intende rallentare, e Giannini la quale ieri ha ribadito che ´La Buona Scuola´ entrerà in vigore dal prossimo settembre e che dunque, visti i tempi molto serrati, non c´è spazio per le frenate".
Roma, 16 dicembre 2014
Ufficio stampa Gilda degli insegnanti
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