“Il piano per assumere 100mila precari nel triennio 2015-2018 annunciato dal presidente del Consiglio è una buona notizia, ma Renzi sbaglia a piantarci sopra la bandiera perchè si tratta di un provvedimento obbligato in vista della sentenza con cui a breve la Corte di Giustizia europea potrebbe condannare lo Stato italiano”.
Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, che rivendica la primogenitura della causa promossa a Lussemburgo contro l´abuso dei contratti a termine oltre i 36 mesi.
“Quello di Renzi – sottolinea Di Meglio – è un tentativo in zona Cesarini di evitare che la stabilizzazione dei precari storici venga imposta dall´Europa. Nessuna gloria, dunque, ma un atto dovuto e tardivo al quale forse non si sarebbe giunti se la Gilda degli Insegnanti non avesse portato la questione del precariato all´attenzione dei giudici europei”.
Il 17 luglio scorso l´avvocato generale Maciej Szpunar ha depositato le sue conclusioni alla Corte di Giustizia europea, riconoscendo le ragioni dei ricorrenti.
Nel documento consegnato a Lussemburgo Szpunar spiega che lo Stato italiano ricorre alle supplenze per soddisfare esigenze permanenti e durevoli del settore scolastico e definisce la normativa nazionale generica e astratta. L´avvocato generale evidenza inoltre che non aver fissato un termine per l´indizione di concorsi genera una grave e totale incertezza nel sistema di reclutamento e che le restrizioni di natura finanziaria non possono giustificare il ricorso abusivo di contratti a tempo determinato. Alla luce di queste conclusioni è facile ipotizzare che i giudici europei si pronunceranno a favore dei precari.
Roma, 27 agosto 2014
Ufficio stampa Gilda Insegnanti
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