"La strada che dovremo percorrere per arrivare al rinnovo del contratto del pubblico impiego, scaduto ormai da sei anni, si profila già tortuosa e in salita".
A dichiararlo è Rino Di Meglio, segretario generale della CGS, che individua i due ostacoli maggiori nell´esiguità dei fondi messi a disposizione dal Governo e nell´indeterminatezza degli ambiti di contrattazione.
"Le risorse stanziate finora, appena 300 milioni di euro per tutti i comparti del pubblico impiego, - spiega il segretario generale della CGS - sono insufficienti persino per risarcire i dipendenti pubblici della mancata applicazione dell´Ipca (Indice dei prezzi al consumo armonizzato per i Paesi dell´Unione Europea, ndr), cioè circa 130 euro netti pro capite. Inoltre, a causa di una normativa che ha provocato continue incursioni legislative, manca del tutto la preliminare e fondamentale certezza del diritto su quali siano gli ambiti riservati alla contrattazione".
Per creare le condizioni che rendano possibile l´apertura del tavolo negoziale, quindi, secondo Di Meglio "occorre modificare la legge Brunetta e ripristinare il valore della contrattazione e della rappresentanza dei lavoratori. Contratti a costo zero, o con scarsi soldi solo per pochi, non sono la soluzione dei problemi del pubblico impiego. La dignità del lavoro non è in svendita e il nostro impegno è di tutelarla in tutte le sedi".
Roma, 23 settembre 2016
Nessun commento:
Posta un commento