"Le ferite inferte dalla legge Fornero a migliaia di insegnanti sono ancora da rimarginare e non vorremmo che la prossima riforma delle pensioni le acuisse ulteriormente".
È quanto afferma Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, in merito alla tempistica della cosiddetta quota 100 che rischia di penalizzare i docenti.
"La legge di Bilancio rimanda quota 100 a un decreto legge da varare nel 2019. Nel frattempo, pochi giorni fa, - spiega Di Meglio - il Miur ha emanato una circolare che fissa al 12 dicembre il termine ultimo per presentare la domanda di cessazione dal servizio, gelando così le speranze di quanti attendevano quota 100, o almeno l´opzione donna, per poter andare in pensione. Ancora una volta, come accaduto con la legge Fornero, i lavoratori della scuola risultano penalizzati e rischiano di rimanere a bocca asciutta perché i tempi di pensionamento sono basati sull´anno scolastico anziché su quello solare".
"Per scongiurare il rischio che si ripeta il copione andato in scena con la Fornero, che ha costretto moltissimi insegnanti che avevano già presentato domanda di pensionamento a restare in servizio ancora per 5 anni, - conclude il coordinatore nazionale della Gilda - chiediamo con forza al governo che, in caso di approvazione della riforma, ai docenti venga assicurata la riapertura dei termini di scadenza".
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