“Sulla mobilità dobbiamo registrare una chiusura totale da parte dell’Amministrazione che ha risposto picche alle nostre richieste. E a fare le spese di questa intransigenza saranno, come al solito, i docenti”.
Così la Gilda degli Insegnanti commenta l’esito dell’incontro che si è svolto ieri tra organizzazioni sindacali e Ministero dell’Istruzione sull’ordinanza della mobilità 2020/2021.
“L’Amministrazione si è opposta alla nostra richiesta di riaprire il CCNI 2019/2020 per affrontare le criticità che erano emerse lo scorso anno e per regolamentare tutte le novità normative che nel frattempo sono state emanate. Per motivare il rifiuto, - spiega la Gilda - il Ministero ha tirato in ballo i tempi troppo lunghi che avrebbe una trattativa e la certificazione degli organi competenti. Alla controproposta di accogliere le nostre rivendicazioni direttamente nell’ordinanza sulla mobilità, l’Amministrazione ha risposto di nuovo negativamente”.
“A causa di un organigramma ancora incompleto e di un clima generale di confusione nella gestione della macchina amministrativa, le operazioni di mobilità procedono, dunque, con grave ritardo” conclude la Gilda che evidenzia, inoltre, la necessità di posticipare dopo il 15 marzo l’avvio della presentazione delle domande di mobilità perché fino a quella data le scuole resteranno chiuse a causa dell’emergenza coronavirus.
Roma, 6 marzo 2020
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