Chissà perché. Quando si modifica un servizio, anziché migliorarlo lo si peggiora.
Così per le procedure di pensionamento modificate quest'anno.
Finora, l'USP comunicava entro marzo a coloro che avevano presentato domanda di pensione, se la loro richiesta non era accoglibile per mancanza dei requisiti.
Da quest'anno questa competenza è stata demandata all'INPS che pretende di procedere sulla base della sua anagrafe che fa acqua da tutte le parti per errori ed omissioni.
E ad aprile avrebbe dovuto comunicare ai pensionandi se la loro domanda era stata accolta o meno per assenza dei requisiti necessari.
Ma siamo a maggio e niente si è visto ancora e gli interessati continuano ad aspettare per sapere di che morte devono morire: se dal primo settembre saranno in pensione o dovranno tornare a scuola.
Niente ancora, gli interessati restano nell'incertezza. Per le disfunzioni della Pubblica Amministrazione.
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