Le Colleghe e i Colleghi ci stanno segnalando i provvedimenti emanati da Dirigenti Scolastici,
arrivati anche a noi, con i quali vengono individuati gli insegnanti
dell'Istituto ai quali il ds stesso ha assegnato il bonus previsto
dalla legge 107 della malascuola.
Ci
sono i nominativi dei beneficiari ma MANCANO LE SOMME ASSEGNATE a
ciascun Docente.
Al
riguardo viene spontaneo chiedersi dove sia finita la TRASPARENZA che
l'Amministrazione pubblica deve garantire su tutti i propri atti.
Forse
qualcheduno eccepisce: ma c'è la privacy da tutelare.
Questa
è esattamente la motivazione che serve ad ammantare di altisonanti
parole la totale MANCANZA di TRASPARENZA.
Nè basta richiamare la Faq n. 20 del MIUR in merito.
Primo. Le Faq, infatti, come ha denunziato la Gilda, non sono atti amministrativi normativi, privi di firma di chi si assume la responsabilità di stabilire una "norma".
Secondo. Ci sono Dirigenti che invece seguono le regole della trasparenza e pubblicano....
Nè basta richiamare la Faq n. 20 del MIUR in merito.
Primo. Le Faq, infatti, come ha denunziato la Gilda, non sono atti amministrativi normativi, privi di firma di chi si assume la responsabilità di stabilire una "norma".
Secondo. Ci sono Dirigenti che invece seguono le regole della trasparenza e pubblicano....
D'altra
parte è già stato abbondantemente acclarato che, per quanto
riguarda il fondo d'Istituto, è non solo consentito ma anche
obbligatoria la pubblicizzazione delle somme assegnate ai singoli
Docenti. E l'analogia è d'obbligo.
Anche
questo è uno dei tanti frutti avvelenati prodotti dalla legge 107
della malascuola, che distrugge
la positiva esperienza della comunità educante per strutturare una
organizzazione gerarchica, piramidale da società medioevale,
aziendalistica e competitiva in maniera negativa, da spoils system,
che mette gli Insegnanti uno contro l'altro e che per niente si
attaglia ad una scuola democratica come quella disegnata dalla
Costituzione.
Per
abolire le parti più deleterie di questa legge della cosiddetta
“buona scuola” la Gilda ha già proposto diversi ricorsi al TAR
Lazio ed ha raccolto e presentato in Cassazione le firme necessarie (più di 500 mila) per
realizzare un apposito referendum abrogativo.
Nessun commento:
Posta un commento