“Non abbiamo firmato il contratto sulla mobilità 2017/2018 per coerenza con la posizione di intransigente contrarietà verso la chiamata diretta e agli ambiti territoriali previsti dalla legge 107/2015”. A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.
“Apprezziamo lo sforzo della ministra Fedeli di tentare una faticosa mediazione per mitigare temporaneamente gli effetti negativi della riforma - afferma Di Meglio - ma non è bastato per superare le criticità maggiori. I cosiddetti criteri oggettivi, cui dovrebbe attenersi il dirigente scolastico per individuare i docenti da impiegare nella propria scuola, non tengono in alcun conto l’esperienza professionale maturata nella disciplina insegnata, mentre vengono valorizzate competenze di semplice carattere organizzativo. Anche la possibilità di scegliere fino a un massimo di cinque scuole è transitoria, in quanto - spiega il coordinatore nazionale - dal prossimo anno scolastico opererà in pieno la legge che prevede esclusivamente i trasferimenti su ambiti territoriali”.
“Le problematiche, dunque, si riproporranno inalterate e immaginiamo già lo stato di confusione in cui si ritroveranno le scuole che dovranno provvedere alla chiamata diretta. Il nostro obiettivo - conclude Di Meglio - resta l’urgente modifica della legge 107 con l’eliminazione di ambiti e chiamata diretta”.
Roma, 12 aprile 2017
Ufficio stampa Gilda Insegnanti
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