Nella interrogazione a risposta immediata (n. 3-00793) l’on. Santerini di Per l’Italia ha chiesto al ministro Giannini di “verificare, in particolare, se sia stata rispettata l'equa distribuzione dei posti di sostegno stabilizzati tra tutte le regioni, come prescriveva l'articolo 15, comma 2-bis, del citato decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, atteso che risulta che la percentuale degli insegnanti stabilizzati non sia uguale in tutte le regioni, ma che la metà delle regioni ha valori più alti”.
La mancata perequazione, come è noto, era stata rilevata proprio da Tuttoscuola che aveva messo in evidenza come a regime nel piano di stabilizzazione dei posti di sostegno vi saranno percentuali diverse tra le regioni, anziché la stessa percentuale (81,69%) voluta dalla legge.
Il ministro ha risposto che il piano di stabilizzazione dei posti di sostegno “avverrà nel rispetto della necessaria perequazione fra le diverse situazioni territoriali, con la precisazione che con il decreto interministeriale relativo alla determinazione degli organici sia garantito a tutte le regioni il 76 per cento della copertura dei posti in organico di diritto”.
76%? Evidentemente la risposta, forse un po’ frettolosa, è lontana da quanto riportato nello stesso decreto interministeriale, tanto che l’on. Santerini ha così replicato: “Per quanto riguarda la distribuzione degli insegnanti di sostegno, noi vogliamo un attimo tornare su questo punto, perché la circolare n. 34 del 1° aprile all'articolo 15, comma 2-bis, prevedeva che i 22 mila e rotti posti di insegnanti di sostegno fossero distribuiti equamente in tutte le regioni, il che vuol dire una percentuale dell’81 per cento. Questo non è stato fatto nella circolare del primo aprile. Ci sono regioni che hanno più 150, più 200 posti, il che vuol dire che altre ne avranno meno. Quindi noi chiediamo un impegno a correggere, altrimenti alla Corte dei conti andrà un provvedimento che disattende completamente il dettato della legge”.
(da TuttoscuolaNEWS)
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