Gilda

martedì 2 luglio 2019

Alunni disabili, Gilda: investire di più per inclusione scolastica. Illustrate in audizione alla 7^ Commissione del Senato le osservazioni sulle modifiche al d.lgs. 66/2017


Sull’inclusione scolastica degli studenti con disabilità si può e si deve fare di più, a partire da maggiori investimenti finalizzati alla formazione del personale, dallo stanziamento di ulteriori risorse in termini di organico da assegnare alle attività di sostegno e dall’aumento dei posti per il TFA sostegno. Ad affermarlo è la Gilda degli Insegnanti che oggi in audizione alla 7^ Commissione del Senato ha illustrato le sue proposte in merito allo schema di decreto legislativo con le disposizioni integrative e correttive del d.lgs. 66/2017. 



Secondo la Gilda, “le risorse per un piano di formazione degli insegnanti e del personale non docente e per tutte le altre misure di accompagnamento, quantificate in 5,03 milioni di euro, cioè meno di 600 euro per ogni scuola, sono assolutamente insufficienti. Un discorso serio sulla formazione pretende non soltanto formatori all’altezza del compito, che vanno pagati, ma anche la necessità di retribuire dignitosamente le ore di formazione del personale scolastico”.

“Riteniamo molto grave la mancanza di risorse sia economiche sia di organico per l’attuazione delle modifiche proposte al d.lgs 66/2017: nei diversi articoli - evidenzia il sindacato - viene ripetuto più volte che i nuovi adempimenti devono essere svolti con le risorse disponibili a legislazione vigente, le famigerate ‘nozze coi fichi secchi’. Altrettanto grave è l’assegnazione di ulteriori compiti e incarichi agli insegnanti senza la previsione e lo stanziamento di fondi per retribuire queste nuove attività professionali”.

Tra gli aspetti critici posti in risalto nel corso dell’audizione, anche la mancata semplificazione delle diverse procedure burocratiche previste a carico della scuola, degli insegnanti e delle famiglie. Per la Gilda è necessario, inoltre, definire con precisione il ruolo e le forme della partecipazione delle ‘Associazioni delle persone con disabilità maggiormente rappresentative’, “affinché nel rispetto dei ruoli non vi sia sovrapposizione e non si creino le condizioni per situazioni conflittuali nelle scuole sulle problematiche delle alunne e degli alunni con disabilità”.

Tra gli elementi giudicati positivamente, invece, il ripristino della prerogativa della scuola di proporre il monte ore e le altre misure necessarie a garantire il sostegno agli alunni con disabilità e l’introduzione di un rappresentante della scuola nel gruppo di lavoro che definisce il Progetto individuale

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